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Dopo più di 170 anni di attività, la Tenuta di Monastero di Aquileia si estende oggi su 130 ettari di cui 60 dedicati alla coltivazione di vigneti; situata a pochi chilometri dalle Alpi Carniche e a un passo dal mare.  I suoli argillosi di origine alluvionale ricchi di sali minerali, accarezzati d’inverno dalla bora del Carso triestino e d’estate dal vento salmastro della laguna di Grado sono un terroir ideale per la coltivazione dell’uva conferendone caratteristiche inimitabili.

 

Il nostro modo di lavorare la vite, avendo cura dei dettagli di ogni terreno per tenere conto dei profili di suoli molto diversi, così da ottenere uve di maturità eccezionale e vini di grande eleganza dai profumi intensi.

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Fin dal Sacro Romano Impero le viti sono state coltivate su queste terre che oggi sono dedite alla coltura di diverse varietà di vitigni DOC del Friuli-Venezia Giulia, tra cui Ribolla Gialla, Pinot Grigio, Merlot, Cabernet, Sauvignon e Prosecco.

Particolare curioso, Guido Federico ha voluto in tempi recenti impiantare vitigni non autoctoni, tra cui Carmenere, Rebo e Palava. Quest’ultimo in ricordo delle antiche proprietà morave della famiglia.

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Grazie a diverse misure che abbiamo preso, come lo sfalcio alternato tra i filari per garantire sempre la presenza di "corridoi vegetali", oppure la pulizia sotto-filare meccanica,  a sostegno della fauna e flora locale, e della biodiversità generale nel nostro vigneto, abbiamo ottenuto la certificazione  CEVIQ  - Certificazione Vini Italiani di Qualità – simbolo del nostro impegno come azienda a contribuire a un futuro sostenibile per la nostra terra.

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La prosperità di queste meravigliose terre fu già intuita dai Romani che qui fondarono la città di Aquileia nel 181 a.C. – oggi patrimonio UNESCO – e che per primi iniziarono la coltivazione delle viti seguendo la naturale predisposizione del luogo. Si narra che l’imperatrice Giulia Augusta, moglie di Ottaviano, apprezzasse a tal punto il vino di Aquileia da farselo mandare a Roma.

Nell’XI secolo, il Monastero, da cui il borgo prese nome, aveva vasti possedimenti e assunse sempre più un posto di rilievo nella storia del territorio di Aquileia, influenzando le sorti religiose, economiche e sociali delle aree circostanti.

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Dopo essere ormai stata trasformata da monastero in tenuta agricola dalla famiglia Cassis-Faraone, nel 1850, la Tenuta venne acquistata dalla famiglia di Giulio Ettore Ritter de Záhony, originaria di Francoforte sul Meno.

Giulio Ettore Ritter de Záhony e suo genero, il Conte Theodor de la Tour (esperto enologo francese), intuirono come le tenute del Collio Goriziano e di Monastero di Aquileia, entrambe di loro proprietà, fossero particolarmente predisposte alla coltivazione della vite e delle barbatelle e così introdussero, per la prima volta nel territorio, una varierà di viti francesi come Chardonnay, Sauvignon, Merlot, Cabernet e Pinot, uve pregiate che ancora oggi mantengono intatto il loro primato enologico in regione.

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Per saperne di più visita il sito della Pro Loco Aquileia cliccando al seguente link: www.prolocoaquileia.it

 

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